a proposito del suddetto probabile evento, descritto con linguaggio poco elegante ma certamente efficace
da parte di un nostro importante leader politico con riferimento alla ns. partecipazione ai venti di guerra
libici e all'invasione delle nostre coste da parte di decine di migliaia di clandestini
noi cittadini comuni ci chiediamo-
perche' e con quale scopo concreto siamo intervenuti in un simile guazzabuglio di guerra in cui
nessuno dei partecipanti ha ben chiaro ne' l'intento ne' chi comanda o dirige le operazioni salvo
il sospetto che qualcuno voglia fare fessi altri (per esempio noi) ?
perche' si continua a considerare ineluttabile l'invasione della nostra terra da parte di centinaia di migliaia
di rifugiati o clandestini senza controllo ,incoraggiandone cosi' ancora di piu' l'arrivo,
e non si parla mai di bloccarli alla partenza o in mare con un blocco navale(ovviamente con la
dovuta assistenza umanitaria) per poi ricondurli ai ,lidi di partenza?
Perche? C'e' qualcuno che ce lo vuole spiegare? Grazie
martedì 22 marzo 2011
lunedì 21 marzo 2011
se tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge...........
Se cosi e' ( art 3 della costituzione) ognuno, a qualunque classe o categoria appartenga, deve rispondere
dei propri atti e comportamenti, compresi politici, magistrati o chicchessia.
Percio' a noi cittadini di comune buon senso sembra sia giusto sia ripristinato il principio di responsabilita' civile dei magistrati anche in ossequio al responso della volonta' popolare espressa nel referendum del 1988 con una maggioranza dell'89%.
Cio' detto al di la' e al di fuori di ogni ideologia o di ogni e qualsivoglia posizione partitica, ma semplicemente in forza di un principio democratico e di uguaglianza dei cittadini.
Alla stessa stregua anche i politici devono sottostare a questi principi e non godere di privilegi e immunita' di qualsiasi genere
la funzione del politico va considerata con grande rispetto ma non privilegiata come non lo e' qualsiasi funzione o attivita' del comune cittadino
dei propri atti e comportamenti, compresi politici, magistrati o chicchessia.
Percio' a noi cittadini di comune buon senso sembra sia giusto sia ripristinato il principio di responsabilita' civile dei magistrati anche in ossequio al responso della volonta' popolare espressa nel referendum del 1988 con una maggioranza dell'89%.
Cio' detto al di la' e al di fuori di ogni ideologia o di ogni e qualsivoglia posizione partitica, ma semplicemente in forza di un principio democratico e di uguaglianza dei cittadini.
Alla stessa stregua anche i politici devono sottostare a questi principi e non godere di privilegi e immunita' di qualsiasi genere
la funzione del politico va considerata con grande rispetto ma non privilegiata come non lo e' qualsiasi funzione o attivita' del comune cittadino
sabato 19 marzo 2011
dal baciamano alla guerra
Sara' opportuno passare repentinamente dalle guasconate amichevoli (accoglienze trionfali al tiranno
e alla sua corte di amazzoni e scimitarre) alla guerra al tiranno stesso?
- Dobbiamo farlo perche' ce lo chiede la real politic di quelli ( gli amici europei) che fino a ieri nicchiavano
o rispondevano picche alle nostre richieste di aiuto per fronteggiare gli sbarchi sulle nostre coste?
-Cos'e' questa improvvisa concordanza di amorosi sensi tra maggioranza e opposizione su questo
azzardato intervento?
-Chi andiamo a difendere? Chi sono questi insorti? Siamo sicuri che andiamo a difendere
gente amica che tutelera' i nostri interessi?
- O non sarebbe meglio prepararci a difendere le nostre coste da invasioni che se proseguiranno
con frequenza e intensita' sempre maggiori creeranno problemi insolubili per la nostra nazione?
DOMANDE CHE SORGONO IMPELLENTI E INELUDIBILI DA NOI CITTADINI COMUNI
e alla sua corte di amazzoni e scimitarre) alla guerra al tiranno stesso?
- Dobbiamo farlo perche' ce lo chiede la real politic di quelli ( gli amici europei) che fino a ieri nicchiavano
o rispondevano picche alle nostre richieste di aiuto per fronteggiare gli sbarchi sulle nostre coste?
-Cos'e' questa improvvisa concordanza di amorosi sensi tra maggioranza e opposizione su questo
azzardato intervento?
-Chi andiamo a difendere? Chi sono questi insorti? Siamo sicuri che andiamo a difendere
gente amica che tutelera' i nostri interessi?
- O non sarebbe meglio prepararci a difendere le nostre coste da invasioni che se proseguiranno
con frequenza e intensita' sempre maggiori creeranno problemi insolubili per la nostra nazione?
DOMANDE CHE SORGONO IMPELLENTI E INELUDIBILI DA NOI CITTADINI COMUNI
domenica 13 marzo 2011
libri da leggere
Libri da leggere
Lo Stato canaglia ( come la cattiva politica continua a soffocare l'Italia)- di Piero Ostellino-Ed. Rizzoli
Perche' sono uscito dalla casta - di Willer Bordon-Ed. Ponte alle Grazie ( un uomo politico che
ha avuto il coraggio di dimettersi dal Senato racconta in presa diretta gli sprechi e il declino della
nostra classe dirigente)
Il solista - di Luigi De Marchi-ED. Interculturali- (un saggio che gia' nel titolo spiega che quella dominante in Italia (e non solo) e' una cultura di coristi, dove i piu' cantano in coro le solite due o tre vecchie e noiose canzoni e dove i solisti hanno vita difficile, ma solo fuori dalla questa logica corale
si puo' costruire qualcosa di nuovo.
sabato 12 marzo 2011
le facce che ci guardano dai manifesti-chi paga?
Si approssimano le elezioni amministrative e diventano sempre piu' numerosi i manifesti con facce
e slogans il piu' delle volte insulsi e insignificanti che ci allettano per avere il nostro voto.
Hanno cominciato ad apparire in autunno ed ora sono migliaia in tutta la citta'. Lenzuolate che avvolgono
anche le carrozzerie dei tram e dei bus . Facce e slogan, non un programma .
Specie in questo tempo di crisi sorge spontanea la domanda:chi paga?
E' di pochi giorni fa la notizia data da un giornale secondo il quale da un'inchiesta UILgli italiani che
campano di politica sarebbero 1.300.000.
Ci viene anche in mente che nel 1993 oltre il 93% di noi cittadini aveva votato per l'abolizione
del finanziamento pubblico ( cio' dalle nostre tasche ) dei partiti, e che stante che il finanziamento
e' stato ripristinato per legge sotto il nome di rimborso elettorale ( sempre dalle nostre tasche)
uno studio dell'ARES ha previsto in poco meno di due miliardi di euro l'ammontare di detto
rimborso per il periodo 2008/2013.
Grazie per l'attenzione e a rileggerci!
e slogans il piu' delle volte insulsi e insignificanti che ci allettano per avere il nostro voto.
Hanno cominciato ad apparire in autunno ed ora sono migliaia in tutta la citta'. Lenzuolate che avvolgono
anche le carrozzerie dei tram e dei bus . Facce e slogan, non un programma .
Specie in questo tempo di crisi sorge spontanea la domanda:chi paga?
E' di pochi giorni fa la notizia data da un giornale secondo il quale da un'inchiesta UILgli italiani che
campano di politica sarebbero 1.300.000.
Ci viene anche in mente che nel 1993 oltre il 93% di noi cittadini aveva votato per l'abolizione
del finanziamento pubblico ( cio' dalle nostre tasche ) dei partiti, e che stante che il finanziamento
e' stato ripristinato per legge sotto il nome di rimborso elettorale ( sempre dalle nostre tasche)
uno studio dell'ARES ha previsto in poco meno di due miliardi di euro l'ammontare di detto
rimborso per il periodo 2008/2013.
Grazie per l'attenzione e a rileggerci!
lunedì 7 marzo 2011
la leggenda dell'abolizione delle province
Le province hanno competenze ben modeste e limitate che potrebbero essere tranquillamente demandate
ai comuni capoluoghi o alle regioni annettendo a questi il personale impiegatizio.
Abolendo le province si risparmierebbero almeno 115 milioni di Euro l'anno che servono per pagare
gli oltre 4.000 politici addetti alle province.
Da anni e in particolare nelle ultime campagne elettorali tutti, o quasi, i partiti hanno promesso:
aboliremo subito le province. Nulla e' stato fatto anzi si e' di nuovo andati alle elezioni provinciali
non molto tempo fa e non si e' piu' parlato di abolirle neppure nel recente progetto federalista.
Chissa' perche?
Le province sono un formidabile serbatoio di poltrone da distribuire: 104 presidenti- 104 vicepresidenti-
894 assessori- 104 presidenti delle assemblee consiliari- 3.ooo consiglieri PER UN TOTALE
di 4.206 POLITICI CHE CI COSTANO OLTRE 115 MILIONI L'ANNO.
Una massa di prebende che persino Salvi e Villone nel loro libro scrivono che gli addetti ai lavori
sanno benissimo che la provincia e' l'anello debole del sistema di governo locale e che nella
bicamerale D'Alema gia' si parlo' di abolirle, ma dicono loro, PER ABOLIRLE CI VORREBBE
UNA GRANDE ONDATA POPOLARE (SIC!)
ai comuni capoluoghi o alle regioni annettendo a questi il personale impiegatizio.
Abolendo le province si risparmierebbero almeno 115 milioni di Euro l'anno che servono per pagare
gli oltre 4.000 politici addetti alle province.
Da anni e in particolare nelle ultime campagne elettorali tutti, o quasi, i partiti hanno promesso:
aboliremo subito le province. Nulla e' stato fatto anzi si e' di nuovo andati alle elezioni provinciali
non molto tempo fa e non si e' piu' parlato di abolirle neppure nel recente progetto federalista.
Chissa' perche?
Le province sono un formidabile serbatoio di poltrone da distribuire: 104 presidenti- 104 vicepresidenti-
894 assessori- 104 presidenti delle assemblee consiliari- 3.ooo consiglieri PER UN TOTALE
di 4.206 POLITICI CHE CI COSTANO OLTRE 115 MILIONI L'ANNO.
Una massa di prebende che persino Salvi e Villone nel loro libro scrivono che gli addetti ai lavori
sanno benissimo che la provincia e' l'anello debole del sistema di governo locale e che nella
bicamerale D'Alema gia' si parlo' di abolirle, ma dicono loro, PER ABOLIRLE CI VORREBBE
UNA GRANDE ONDATA POPOLARE (SIC!)
domenica 6 marzo 2011
la favola della sovranita' popolare
LA TEORIA: art. 1 costituzione:" la sovranita' appartiene al popolo che la esErcita nelle forme e nei limiti della costituzione".
Art 75 Costituzione" E' indetto referendum popolare per deliberare la abrogazione totale o parziale di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedano 500.000 elettori o cinque consigli regionali.
LA PRATICA E LA REALTA'
- il referendum popolare del 1988 con l'89% dei SI sanci' il principio di responsabilita' civile dei magistrati.
La partitocrazia italiana fece subito approvare una legge che andava esattamente nel senso opposto
-nel 1993 il 90,3% degli italiani votarono per abolire il finanziamento pubblico dei partiti
Pochi mesi dopo la partitocrazia reintrodusse il finanziamento pubblico dei partiti cambiandogli
semplicemente nome, cioe' chiamandolo " rimborso elettorale"................ma non solo: i soldi
ai partiti sono aumentati a dismisura tant'e' che l'ARES ha previsto per il quinquennio 2008-2013
un ammontare di poco meno meno di due miliardi a favore dei partiti
- l'attuale legge elettorale non permette al cittadino elettore di scegliere il candidato preferito
essendo i candidati scelti dalle segreterie dei partiti, cioe' da qualche capo-partito
EVVIVA LA SOVRANITA' POPOLARE
Art 75 Costituzione" E' indetto referendum popolare per deliberare la abrogazione totale o parziale di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedano 500.000 elettori o cinque consigli regionali.
LA PRATICA E LA REALTA'
- il referendum popolare del 1988 con l'89% dei SI sanci' il principio di responsabilita' civile dei magistrati.
La partitocrazia italiana fece subito approvare una legge che andava esattamente nel senso opposto
-nel 1993 il 90,3% degli italiani votarono per abolire il finanziamento pubblico dei partiti
Pochi mesi dopo la partitocrazia reintrodusse il finanziamento pubblico dei partiti cambiandogli
semplicemente nome, cioe' chiamandolo " rimborso elettorale"................ma non solo: i soldi
ai partiti sono aumentati a dismisura tant'e' che l'ARES ha previsto per il quinquennio 2008-2013
un ammontare di poco meno meno di due miliardi a favore dei partiti
- l'attuale legge elettorale non permette al cittadino elettore di scegliere il candidato preferito
essendo i candidati scelti dalle segreterie dei partiti, cioe' da qualche capo-partito
EVVIVA LA SOVRANITA' POPOLARE
mercoledì 2 marzo 2011
1.300.000 italiani campano di politica
Aihme' , ci siamo sbagliati quando abbiamo citato un libro secondo il quale sono piu' che 400.000 gli
italiani cha campano di politica.
Secondo il giornale "Libero" del 26 febbraio scorso un'inchiesta choc della UIL rivela che gli italiani
che campano di politica direttamente o indirettamente ammontano ALLA BELLA CIFRA DI
1.300.000.
Questo esercito ci costerebbe ogni anno 18,3 miliardi di Euro. Piu' altri 6,4 derivanti, secondo questa inchiesta,da un "sovrabbondante" sistema istituzionale. Si tirano le somme e si arriva a quota 24,7 miliardi CHE NOI PAGHIAMO!
Il 12% del gettito IRPEF se ne andrebbe per mantenere questa gente,cioe' mediamente ciascuno di noi
avrebbe a suo carico 646 Euro per mantenere lor signori.
E' populismo pretendere di tagliare subito almeno del 50% questa spesa?
italiani cha campano di politica.
Secondo il giornale "Libero" del 26 febbraio scorso un'inchiesta choc della UIL rivela che gli italiani
che campano di politica direttamente o indirettamente ammontano ALLA BELLA CIFRA DI
1.300.000.
Questo esercito ci costerebbe ogni anno 18,3 miliardi di Euro. Piu' altri 6,4 derivanti, secondo questa inchiesta,da un "sovrabbondante" sistema istituzionale. Si tirano le somme e si arriva a quota 24,7 miliardi CHE NOI PAGHIAMO!
Il 12% del gettito IRPEF se ne andrebbe per mantenere questa gente,cioe' mediamente ciascuno di noi
avrebbe a suo carico 646 Euro per mantenere lor signori.
E' populismo pretendere di tagliare subito almeno del 50% questa spesa?
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