martedì 22 marzo 2011

A PROPOSITO DEL PRENDERCELA IN QUEL POSTO.............

a proposito del suddetto probabile evento, descritto con linguaggio poco elegante ma certamente efficace
da parte di un nostro  importante leader politico con riferimento  alla ns. partecipazione ai venti  di guerra
libici e all'invasione delle nostre coste da parte di decine di migliaia di clandestini
noi cittadini comuni ci chiediamo-

 perche' e con  quale scopo concreto siamo intervenuti in un simile guazzabuglio  di guerra in cui
nessuno  dei partecipanti ha ben chiaro ne' l'intento ne' chi comanda o dirige le operazioni salvo
il sospetto che qualcuno voglia fare fessi altri  (per esempio noi) ?

perche' si continua a considerare ineluttabile l'invasione della nostra  terra da parte di centinaia di migliaia
di rifugiati o clandestini senza controllo ,incoraggiandone cosi' ancora di piu' l'arrivo,

e non si parla mai  di bloccarli alla partenza o in mare con un blocco navale(ovviamente con la
dovuta  assistenza umanitaria) per poi ricondurli ai ,lidi di partenza?

Perche?  C'e' qualcuno che ce lo vuole spiegare?   Grazie

lunedì 21 marzo 2011

se tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge...........

Se cosi e' ( art 3 della costituzione) ognuno, a qualunque classe o categoria appartenga, deve rispondere
dei propri atti e  comportamenti, compresi politici, magistrati o chicchessia.

Percio' a noi cittadini  di comune buon senso sembra  sia giusto sia ripristinato il principio di responsabilita' civile dei magistrati  anche in  ossequio  al responso della volonta' popolare espressa nel referendum del 1988 con una maggioranza dell'89%.

Cio' detto al di la' e al di fuori di ogni ideologia o di ogni e qualsivoglia posizione partitica, ma semplicemente in forza di un principio democratico e di uguaglianza dei cittadini.

Alla stessa stregua  anche i politici devono sottostare a questi principi e non godere di privilegi e immunita' di qualsiasi genere

la funzione del politico va considerata con grande rispetto  ma non privilegiata come non lo e' qualsiasi funzione o attivita' del comune cittadino

sabato 19 marzo 2011

dal baciamano alla guerra

Sara' opportuno passare repentinamente dalle guasconate amichevoli (accoglienze trionfali al tiranno
e alla sua corte di amazzoni e scimitarre) alla guerra al tiranno stesso?

- Dobbiamo farlo perche' ce lo chiede la real politic di quelli ( gli amici europei) che fino a ieri nicchiavano
 o rispondevano picche alle nostre richieste di aiuto per fronteggiare gli sbarchi sulle nostre coste?

-Cos'e'  questa improvvisa  concordanza di amorosi sensi tra maggioranza e opposizione su questo
 azzardato intervento?

-Chi andiamo a difendere? Chi sono questi insorti?  Siamo sicuri che  andiamo a difendere
 gente  amica   che tutelera' i nostri interessi?

- O non sarebbe meglio prepararci  a difendere le nostre coste da invasioni che se proseguiranno
  con frequenza e intensita' sempre maggiori creeranno problemi insolubili per la nostra nazione?

DOMANDE CHE  SORGONO IMPELLENTI E INELUDIBILI DA NOI CITTADINI COMUNI

domenica 13 marzo 2011

libri da leggere

 Libri da leggere

Lo Stato canaglia ( come la cattiva politica continua a soffocare l'Italia)- di Piero Ostellino-Ed. Rizzoli

Perche' sono uscito dalla casta - di Willer Bordon-Ed. Ponte alle Grazie ( un uomo politico che
ha avuto  il coraggio di dimettersi dal  Senato racconta in presa diretta gli sprechi e il declino della
nostra classe dirigente)

 Il solista - di Luigi De Marchi-ED. Interculturali-  (un saggio che gia' nel titolo spiega che quella dominante in  Italia (e non solo) e' una cultura di coristi, dove i piu' cantano in coro le solite due o tre vecchie  e noiose canzoni e dove i solisti hanno vita difficile, ma solo  fuori dalla questa logica corale 
si puo' costruire qualcosa di nuovo.

sabato 12 marzo 2011

le facce che ci guardano dai manifesti-chi paga?

Si approssimano le elezioni amministrative  e diventano sempre piu' numerosi i manifesti con facce

e slogans il piu' delle volte insulsi e insignificanti che  ci allettano per avere il nostro voto.

Hanno cominciato ad apparire in autunno ed ora  sono migliaia in tutta la citta'. Lenzuolate che  avvolgono

anche  le carrozzerie dei tram e dei bus .  Facce e slogan, non un programma .

Specie in questo tempo di crisi  sorge spontanea la domanda:chi paga?

E' di pochi giorni fa la notizia data da un giornale secondo il quale da un'inchiesta UILgli italiani che

campano di politica sarebbero 1.300.000.

Ci viene anche in mente che nel 1993 oltre il 93% di noi cittadini aveva votato per l'abolizione
del finanziamento pubblico ( cio' dalle nostre tasche ) dei partiti, e che  stante che il finanziamento
e' stato ripristinato per legge sotto il nome di rimborso elettorale ( sempre dalle nostre tasche)
uno studio dell'ARES ha previsto in poco meno  di due miliardi  di euro l'ammontare di detto
rimborso per il periodo 2008/2013.

Grazie per l'attenzione e a rileggerci!

lunedì 7 marzo 2011

la leggenda dell'abolizione delle province

Le  province hanno competenze ben modeste e limitate che potrebbero essere tranquillamente demandate

 ai comuni capoluoghi  o alle regioni annettendo  a questi  il personale impiegatizio.

 Abolendo le province si risparmierebbero almeno 115 milioni di Euro l'anno che servono per pagare

gli oltre 4.000 politici addetti alle province.

Da anni e in particolare  nelle ultime campagne elettorali tutti, o quasi, i partiti hanno promesso:

aboliremo subito le province. Nulla e' stato fatto anzi si e' di nuovo andati alle elezioni provinciali

non molto  tempo fa e non si e' piu' parlato di abolirle neppure nel  recente progetto federalista.

Chissa' perche?

Le province sono un formidabile serbatoio di poltrone da distribuire: 104 presidenti- 104 vicepresidenti-

894 assessori- 104 presidenti delle assemblee consiliari- 3.ooo consiglieri  PER UN TOTALE

di 4.206 POLITICI CHE CI COSTANO OLTRE 115  MILIONI L'ANNO.

Una massa di prebende che persino Salvi e Villone nel loro libro scrivono che gli addetti ai lavori

sanno benissimo che  la provincia e' l'anello debole del sistema di governo  locale e che nella

bicamerale D'Alema gia' si parlo' di abolirle, ma dicono loro,  PER ABOLIRLE CI VORREBBE

UNA GRANDE ONDATA POPOLARE  (SIC!)

domenica 6 marzo 2011

la favola della sovranita' popolare

LA TEORIA: art. 1 costituzione:" la sovranita' appartiene al popolo che la esErcita nelle forme e nei limiti della costituzione".

Art 75 Costituzione" E' indetto referendum popolare per deliberare la abrogazione totale o parziale di una legge  o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedano 500.000 elettori o cinque consigli regionali.

                                                              LA PRATICA E LA REALTA'

- il referendum popolare del 1988 con l'89% dei SI sanci'  il principio di responsabilita' civile dei magistrati.

  La partitocrazia italiana fece subito approvare una legge che andava esattamente nel senso opposto

-nel 1993 il 90,3% degli italiani votarono per abolire il finanziamento pubblico dei partiti
Pochi mesi dopo la partitocrazia reintrodusse il finanziamento pubblico dei partiti cambiandogli
semplicemente nome, cioe' chiamandolo " rimborso elettorale"................ma non solo: i soldi
ai partiti sono aumentati a dismisura tant'e' che l'ARES ha previsto per il quinquennio 2008-2013
un ammontare di poco meno meno di due miliardi a favore dei partiti

- l'attuale legge elettorale non permette al cittadino elettore di scegliere il candidato preferito
essendo i candidati scelti  dalle segreterie dei partiti, cioe' da qualche capo-partito


                                                            EVVIVA LA SOVRANITA' POPOLARE

mercoledì 2 marzo 2011

1.300.000 italiani campano di politica

Aihme' , ci siamo sbagliati quando abbiamo citato un libro secondo il quale sono piu' che 400.000 gli
italiani cha campano di politica.
Secondo il giornale "Libero" del 26 febbraio scorso un'inchiesta choc della UIL rivela  che gli italiani
che campano di politica direttamente o indirettamente ammontano ALLA BELLA CIFRA DI
1.300.000.

Questo esercito ci costerebbe ogni anno 18,3 miliardi di Euro. Piu' altri 6,4 derivanti, secondo questa inchiesta,da un "sovrabbondante" sistema istituzionale. Si tirano le somme e si arriva a quota 24,7 miliardi  CHE NOI PAGHIAMO!

Il 12% del gettito IRPEF se ne andrebbe per mantenere questa gente,cioe' mediamente ciascuno di noi
avrebbe a suo carico 646 Euro per mantenere lor signori.

E' populismo  pretendere di tagliare subito almeno del 50% questa spesa?